Aumento Iva, danni incalcolabili per l`intero sistema economico
“L’aumento dell’IVA dal 21 al 22% deve essere eliminato ad ogni costo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Si tratta di un’operazione vitale per la sopravvivenza dell’economia italiana e delle famiglie.
In un quadro in cui la caduta dei consumi registra record negativi finora impensabili (-7,3% nel biennio 2012-2013), in cui la produzione industriale e la disoccupazione sono in forte contrazione, il solo pensiero di incrementare l’imposta sul valore aggiunto è una vera e propria operazione irresponsabile.
L’aumento dell’IVA, infatti, colpirà le famiglie non solo in termini diretti, aumentando i prezzi delle prestazioni e dei prodotti assoggettati all’IVA al 22% (ovvero il 70% del totale), ma anche in termini indiretti. Basti pensare alle gravi ripercussioni che tale aumento avrà sui carburanti, che inciderà sui costi di trasporto e, quindi, sulla crescita dei prezzi di tutti i beni trasportati su gomma, in particolar modo quelli di largo consumo.
Laddove non si verificasse una spinta verso l’evasione, inoltre, verranno ritoccate al rialzo le tariffe praticate da artigiani e professionisti, anche a causa della maggiorazione dei costi che questi ultimi devono sostenere, senza dimenticare i probabili arrotondamenti.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che l’aumento dell’IVA determinerebbe un’implementazione del tasso di inflazione di 0,6 - 0,7 punti percentuali, con una ricaduta negativa complessiva di 207 Euro annui in più per una famiglia di tre persone.
Un ulteriore aspetto che il Governo non deve sottovalutare, inoltre, sono gli effetti tutt’altro che positivi che tale aumento avrà sulle casse dello Stato: l’incremento dell’IVA, infatti, accentuerà la contrazione delle entrate fiscali, sia a causa dei minori consumi che della deleteria crescita delle prestazioni in nero.