Milano, 26 febbraio 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari
Mercati azionari USA, spaventati dall' aumento dei consumi e dell' inflazione di Gennaio, dopo il rallentamento di Dicembre.
Mentre continua ad aumentare, il rendimento, anche se in percentuali differenti, fra il Treasury 10 anni (3,90%) e quello a 2 (4,80%).
Ed a maggior ragione in previsione della prossima riunione FED di Marzo, dove si prevede un ulteriore aumento dei tassi, forse non più dello 0,25% , ma addirittura dello 0,50%.
Non osiamo pensare cosa accadrà alla prossima riunione BCE, quando si faranno i conti con la ben più drammatica situazione inflattiva Europea, ben lungi dall'essere debellata, almeno nel breve medio termine.
Ma solo quando non dipenderemo più, come da sempre gli USA, dall' approvvigionamento delle materie prime ed energetiche della Russia.
A breve termine si può prevedere un ritorno verso i 30500 di Dow, 3800 di SP500 e 10500 del molto più volatile Nasdaq.
Ciò comporterà un dollaro ancora in rafforzamento verso gli 1,04 contro euro.
Il VIXSP500 segnala già molta volatilità e debolezza sui mercati azionari in un range compreso fra poco più di 22 e poco meno di 23, con tendenza a rafforzarsi ulteriormente verso i 25/26.
Con il prossimo aumento dei tassi USA, poi, potremo vedere il rendimento dei Treasury a 2 anni andare a lambire circa il 5%.
Fare quindi, sempre, prima la provvista di Dollari e poi, su detti livelli, acquistare i titoli di Stato USA a 2 anni(Treasury ndr).
Per l' Europa attendere ancora la fine dell' Estate, inizio Autunno 2023, per iniziare ad accumulare obbligazioni e titoli di stato in Euro.
FTSEMIB
Ancora più critica la situazione in Italia.
Il FTSEMIB potrebbe a breve andare a lambire, dopo aver testato area 26800/900, un paio di volte, in settimana, anche i 24500/25000.
Fino a questo primo livello, non operare sul mercato azionario, e successivamente solo accumulare a piramide rovesciata e successivamente, coprire con vendita opzioni Call otm, out the Money, scadenza Giugno e Settembre.
Oltre il breve, per il medio lungo termine, in caso di eventi che sono già da tempo sopra le nostre teste, nuvole nere, come la Guerra di Ucraina&Pandemia, ovvero "cigni ....grigi", possiamo solo prevedere il raggiungimento anche di 20200/20300, già testati negli ultimi 12 Mesi.
I livelli minimi di 16000/16500 già raggiunti nel 2020/2021, potranno essere ritirati, solo in occasione dell' acuirsi in Italia di una stagnazione e recessione molto pesante, anche accompagnata da un continuo aumento dell' inflazione, dovuto anche ad un inasprimento irresponsabile dei tassi.
Attendere, qui invece, prima di iniziare un accumulo di BTP, anche solo a 2/3 anni, per lo meno fino al primo trimestre 2024.
BancoBpm & BPER
Entrambi i titoli hanno già raggiunto, secondo noi, i massimi assoluti, anche in vista di imminenti o future aggregazioni, anche fra loro, con addirittura i corretti prezzi di concambio.
Difficilmente andranno a superare i massimi di 4,25 per BancoBpm e 2,81 per BPER.
Ora viaggiano infatti il primo in area poco sotto i 4 euro ed il secondo poco sotto i 2,60.
Ed in caso di ulteriori e probabili storni, non varieranno nella loro distanza e relativo concambio.
Comunque il più forte dei due rimane sempre BancoBpm, che va, eventualmente, comunque accumulato, sempre, a piramide rovesciata, solamente al raggiungimento per lo meno dei 24500/25000 di future.
Ma coperti istantaneamente dalla vendita di opzioni call atm, at the Money, scadenza Giugno e/o Settembre.
Stellantis&Ferrari
Forza per entrambi, dopo aver però raggiunto esattamente i massimi degli ultimi 12 mesi posti poco sopra ai 17 euro, Stellantis, che era rimasto un po' indietro e sottovalutato e da noi appunto titolo segnalato ai nostri lettori, fin dalla fine del 2022 (insieme a Leonardo e Telecomrnc).
Quasi la stessa forza per Ferrari, che non ha raggiunto pero' i massimi degli ultimi 12 mesi posti poco oltre i 250.
Per Stellantis valgono gli stessi consigli dati precedentemente per BancoBpm.
Mentre per Ferrari, che sempre più viene catalogato come un classico del Lusso Made in Italy, e ne subisce le conseguenze del settore, preferiamo consigliare di vendere per lo meno il 50%o la totalità, a secondo del portafoglio e proprie propensioni al rischio.