ASPETTARE IL TAGLIO DEI TASSI PER INVESTIRE SULL'OBBLIGAZIONARIO? LA STORIA DICE NO.
Milano, 13 marzo 2024. A cura del team di gestione Pharus.
Per rispondere a questa difficile domanda è necessario innanzitutto introdurre cosa guida le mosse delle Banche Centrali e come questo si trasferisce sui mercati obbligazionari. Dopo questo è fondamentale capire cosa ci insegna la storia.
1. Storicamente, quando la FED taglia i tassi, spesso lo fa rapidamente.
Negli ultimi 30 e più anni, solo una volta la FED ha tagliato i tassi di meno di 100 punti base nel primo anno di un ciclo. E l'unica volta in cui non lo fecero fu in un ambiente di "atterraggio morbido". Anche se non c’è modo di prevedere quanto velocemente arriveranno i tagli, la FED storicamente ha tagliato i tassi rapidamente.
2. La tempistica del mercato è difficile. Storicamente, gli investitori sono stati premiati per essere stati in anticipo.
Gli esperti strategisti del mercato hanno speso molte energie cercando di prevedere con precisione quando la Fed taglierà i tassi, quanto taglierà e quanto durerà il ciclo di taglio.
La verità è che la FED reagisce ai dati in continua evoluzione, quindi è quasi impossibile prevedere esattamente cosa farà. Invece di cercare di cronometrare il mercato, gli investitori hanno fatto bene ad agire in anticipo. Storicamente, nei tre mesi precedenti il primo taglio di un ciclo, il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso in media di 90 punti base. Pertanto, gli investitori sono stati premiati per aver abbandonato gli investimenti legati alla liquidità per spostarsi verso obbligazioni di alta qualità prima del primo taglio.
3. Se la FED sfida le aspettative e aumenta i tassi, gli investitori obbligazionari hanno una protezione
Sebbene estendere la duration attraverso un portafoglio obbligazionario possa avere un impatto positivo sul rendimento totale di un investitore in un contesto di tassi in calo, cosa succede se circostanze impreviste spingono la FED ad aumentare i tassi? Se ciò accadesse, le cedole delle obbligazioni permetterebbero al portafoglio obbligazionario di assorbire parte del ribasso.
Non possiamo generalizzare ma possiamo sintetizzare sottolineando che dipende dalle valutazioni dei mercati di riferimento e dalle aziende che compongono questi ultimi.
Per essere più precisi, il mercato europeo, dove sono ben rappresentati business più tradizionali, presenta valutazioni molto attraenti. Il mercato azionario americano, dove la componente tech ha un peso rilevante, presenta delle valutazioni meno interessanti con alcune eccezioni. Anche in questo caso i settori più sensibili ai tassi d’interesse o in generale più “difensivi”.
Cari lettori, se siete arrivati a leggere fin qui, è perché, evidentemente, avete trovato interessante il contenuto di questo articolo.
Se scorrete le pagine di ifanews.it potete trovare conferma del fatto che questo sito ha spesso anticipato fatti e versioni che la stampa ufficiale italiana ha taciuto o manipolato.
Incombe, sempre, una sola regola: CHI PAGA, COMANDA!
Se volete essere determinanti, sostenermi e aiutarmi in questo mio lavoro, potete fare una vostra libera donazione a:
Giannina Puddu, IBAN: IT80K0357601601010002641534
Grazie!