ARBITRIUM. MANOLA BOZZELLI CHIEDE LE DIMISSIONI DI NORDIO CHE ATTACCA IL GIUDICE SUSANNA ZANDA

ARBITRIUM. MANOLA BOZZELLI CHIEDE LE DIMISSIONI DI NORDIO CHE ATTACCA IL GIUDICE SUSANNA ZANDA
MANOLA BOZZELLI. Avvocato, Vicepresidente di ARBITRIUM

Giannina Puddu, 3 giugno 2023.

A me piace moltissimo vedere una Donna esporsi per difendere un'altra Donna.

Anzichè assistere al più frequente starnazzare delle sciure e delle sciurette che si strappano le piume per accaparrarsi il boccone di turno, che sia questo un ambito maschio, un ruolo, la visibilità, l'ammirazione collettiva.

Assistiamo, da tempo, al nuovo fenomeno dell'occupazione dei centri di potere, in Italia e fuori, a cura di figure femminili.

La speranza espressa o solo coltivata era quella di poter applaudire e gioire al verificarsi di  questa staffetta, contando sui massimi valori, sulle sensibilità, sulle capacità  e sull'essenza dell' essere donne.

Invece, troppe donne assurte ai vertici del potere, si sono rivelate perfino peggio o molto peggio dei colleghi maschi e credo che ciò sia perchè le donne sono più forti, nel bene e nel male.

Gli esempi, tutt'ora viventi e, purtroppo tutt'ora attivi, sono molti: Giorgia Meloni che si sta rivelando una bugiarda seriale, Ursula Von Der Leyen che ne ha combinate e ne combina più di Bertoldo, Cristine Lagarde con la sua surreale politica monetaria, Hillary Clinton con la sua lunga storia di ombre, Kamala Harris che per poter ingoiare la sua stessa coscienza pare si attacchi alla bottiglia e altre, in ruoli politici e manageriali apicali e, dunque, determinanti, ahimè, ahinoi!

Ma, ci sono anche le vere DONNE, quelle che non tradiscono la loro natura che è quella straordinaria di dare la vita e, dunque, la naturale conseguenza di agire per proteggerla, in ogni sua declinazione, privata e pubblica.

A queste ultime, il potere taglia la strada, devono picconare da sè, con i propri mezzi, perchè non sono funzionali allo status quo e perchè, anche spesso, vogliono mutarlo per migliorarlo.

Dunque, alle più alte posizioni arrivano le donne più convenienti al vero potere, sciaquette docili che si piegano facilmente, quelle più sensibili alla materia e che sgambettano per apparire rinunciando al loro essere, in un lungo e puzzolente brodo di mediocrità umana.

E, ciò accade, solo grazie alla complicità consapevole o inconsapevole delle persone, perchè chi non reagisce è complice e non ci sono scuse che tengano.

Gli astuti Richelieu di oggi le usano di fatto, contando sulla maggiore empatia femminile, per bucare la cronica diffidenza che si è ormai stratificata in occidente verso ogni forma di potere, dunque sono solo mezzi di comunicazione.

Il caso virtuoso che occupa lo spazio mediato è oggi quello di Susanna Zanda, nata a Cagliari il 29 marzo del 1966, Giudice del Tribunale di Firenze, "colpevole" di aver svolto il suo delicato incarico nel rispetto dei diritti umani inaleniabili e della nostra Costituzione

Il suo essere integerrima non risulta gradito ai Governi in carica in Italia in questi ultimi anni, non allo Stato che è ben altro e comprende i primi solo come parte di sè.

Il problema è che, Susanna Zanda è un caso raro tra la maggior parte dei suoi "colleghi" e non a pieno titolo, che, invece si sono mossi come replicanti delle "linee guida" imposte a colpi di DPCM assolutamente discutibili e, appunto,  discussi.

La solitaria Susanna Zanda è sotto attacco con "procedimento disciplinare" in corso dettato dall'attuale Ministro della Giustizia Carlo Nordio, nato a Treviso nel 1947 e questo mi rattrista perchè amo il Veneto, i veneti, la provincia di Treviso per le magnifiche persone del posto che ho avuto il piacere di conoscere e frequentare lungo il mio percorso.

Tutti i Giudici dovrebbero essere come Susanna Zanda, per essere all'altezza del loro compito.

L'avvocato Manola Bozzelli, vicepresidente dell'Associazione Arbitrum, con comunicazione pubblica, si è schierata al fianco di Susanna Zanda per difenderla, chiedendo le dimissioni del Ministro della Giustizia.

Di seguito, le sue parole che concludono il messaggio:

L’atteggiamento, mutatis mutandis è quello: sostituiamo a kg di tritolo delle accuse pubbliche da parte nientepopodimeno che del Ministro della giustizia e facciamolo seguire da un procedimento disciplinare all’infame giudice che ha osato decidere con Indipendenza e rigore giuridico e scientifico (quello senza H finale!)

Un tempo si faceva trovare la testa del capretto o del cavallo all’infame di turno, sotto il portone di casa o sul sedile della macchina, a volte gli si spediva un proiettile. Ora si manda la pec dell’avvio di procedimento disciplinare.
E ci chiede di avere fiducia nelle Istitizuoni! Sì certo, quali?

Chiediamo al Ministro Nordio di porgere scuse formali alla dott.ssa Susanna Zanda per aver travalicato il suo sacrosanto diritto di Indipendenza nei confronti dei poteri dello Stato, chiediamo pertanto le dimissioni immediate del Ministro Nordio, chiediamo che la legalità venga ripristinata in questo Paese, ricordando che se fosse un Paese serio avremmo già migliaia di indagini in corso ad opera delle procure di tutta Italia sugli scandali AIFA emersi da inchieste giornalistiche che vanno avanti da mesi!”

Solidarietà alla giudice Zanda.
Manola Bozzelli – vicepresidente Associazione Arbitrium

Arbitrium è una associazione no-profit aperta a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica, condizioni personali e sociali.

Nasce con lo scopo di difendere i diritti inviolabili dell’uomo da ogni imposizione, discriminazione, condizionamento, contrario alla realizzazione del pieno diritto di eguaglianza costituzionalmente garantito.

Ha lo scopo di tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo nel pieno rispetto della persona umana (Art. 32 della Costituzione) e tutelare l’individuo da qualunque imposizione, esclusione, limitazione, condizionamento, soggezione, obbligo e ricatto.

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