APPENA DICHIARATO LO STATO DI GUERRA, IN ITALIA, A COMANDARE SAREBBERO SOLO QUESTI TRE. TRANQUILLI???

APPENA DICHIARATO LO STATO DI GUERRA, IN ITALIA, A COMANDARE SAREBBERO SOLO QUESTI TRE. TRANQUILLI???

Redazione, 16 marzo 2022.

Stiamo cercando di orientarci tra "circolari" che allarmano e movimenti di forze militari sul nostro territorio, che inducono a credere che stiamo entrando in guerra con tutti e due i piedi.

La Nuova Sardegna, solo per fare un esempio tra i tanti che si potrebbero fare, ha scritto:

TEULADA. Elicotteri da trasporto che vanno e che vengono, autocarri in movimento, personale militare impegnato in massicce manovre di addestramento: al poligono di teulada l'Esercito Italiano si prepara ad una chiamata alle armi che ancora non c'è ma che potrebbe arrivare da qui a un tempo imprecisato.

Il MATTINO di Napoli, invece, si è posto alcune domande di grande interesse, fornendo le risposte:

LE DOMANDE

Le grandi manovre in corso in Sardegna e la Circolare dell'Esercito fanno riemergere una serie di domande alle quali, facendo gli scongiuri del caso, è bene essere preparati. Chi comanda se l'Italia dovesse entrare in guerra? Cosa prevede esattamente la Costituzione? A quali diritti dovremmo rinunciare?

Innanzitutto va detto che non è vero che la Costituzione esclude che l'Italia possa entrare in conflitto con altri Stati. L'articolo 11 stabilisce infatti che l'Italia ripudia la guerra come strumento d'offesa, il che non significa restare inermi. Non a caso l'articolo 52 della Carta definisce come "sacro dovere di ogni cittadino" quello di difendere la Patria.

PIENI POTERI

Ciò premesso va detto che in caso di conflitto bellico tutti i poteri vengono assunti dal governo e in particolare dal presidente del Consiglio, dal ministro della Difesa e da quello degli Esteri. Questi poteri vengono trasferiti dal Parlamento che deve approvare lo Stato di Guerra (previsto dall'articolo 78) e può farlo anche in seduta segreta.

IL QUIRINALE

Qual è il ruolo del Capo dello Stato? In tempo di pace l'inquilino del Colle è il Capo delle Forze Armate, ma in caso di conflitto il ruolo del Quirinale è quello di verificare che il governo agisca nell'ambito delle eventuali indicazioni fissate dal Parlamento nel momento della dichiarazione dello Stato di Guerra. Il Capo dello Stato può convocare il Consiglio Supremo di Difesa che comprende oltre ai principali ministri anche i vertici delle Forze Armate ma questo organismo ha un ruolo esclusivamente di consultazione.

TRIBUNALI MILITARI

In questo contesto, quali diritti individuali sarebbero sospesi? Innanzitutto quello di voto. La Costituzione infatti prevede la proroga del Parlamento fino alla fine dello Stato di Guerra. Con la legge marziale verrebbero istituiti inoltre Tribunali Militari e anche una serie di sentenze non potrebbero più essere appellate in Cassazione. I diritti di spostamento potrebbero essere limitati da decreti del governo. In teoria potrebbe anche  essere reintrodotta la pena di morte anche se secondo molti costituzionalisti questo passaggio sarebbe stato abolito da leggi successive a quanto previsto in Costituzione. 

Il Mattino di Napoli, terra di grandi giuristi e non solo, assume spesso iniziative brillanti e lungimiranti.

Grazie!

Quindi, oltre l'angoscia della guerra, addio alle Politiche del prossimo anno.

Non si potrebbe votare.

La guerra, sarebbe l'ancora di salvezza lanciata addosso ai nostri parlamentari dalla poltrona traballante.

Se non votassimo, la poltrona sarebbe solida e chissà per quanto tempo...

Probabilmente e speriamo di sbagliare!