ANTONIO GUTERRES (ONU) LANCIA `IL CODICE ROSSO PER L`UMANITA``!

Redazione, 10 agosto 2021. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha appena proclamato `un codice rosso per l`umanità`.  O ci diamo una rapida ed energica regolata, o ci estinguiamo presto.

Qualcuno, potrebbe anche ritenere che, se fosse, si potrebbe commentare: finalmente!

La sintesi del rapporto sul clima del mondo, frutto del lungo confronto tra scienziati, è stato svelato lunedì.

Tutti sono convenuti nell`affermare che:
1) gli esseri umani sono responsabili delle catastrofi che colpiscono l`atmosfera, gli oceani, i banchi di ghiaccio e le foreste;

2) senza interventi drastici, da parte dei leader del pianeta, per l`eliminazione dell`inquinamento da gas serra, le cose andranno molto
peggio, e molto presto.

C`è poco da tergiversare.

Secondo la valutazione degli esperti del Gruppo Intergovernativo organizzato dalle Nazioni Unite, la soglia del riscaldamento di 2° sarà
superata nel 21° secolo.

Al confronto, questa nuova evidenza fa apparire l`Accordo di Parigi sul clima come un `ottimismo solare`.

L`ultima estate è stata, molto probabilmente, la più calda degli ultimi 125.000 anni, su questo pianeta.

La combustione e la deforestazione hanno aumentato il livello di CO2 nell`atmosfera più di quanto non sia stato in due milioni di anni.

Guterres ci va pesante e avverte:
`Questo rapporto`, `deve suonare una campana a morto per il carbone ei combustibili fossili prima che distruggano il nostro pianeta`.

Le implicazioni economiche, industriali, sociali e politiche implicite sono devastanti e l`effetto esplode se l`obiettivo dovrà o dovrebbe essere centrato
in tempi rapidi se non immediati, addirittura.

Le economie moderne hanno ruotato intorno al petrolio e al carbone.

Rifondare il sistema, su nuovi fonti energetiche significa smantellare interi processi industriali, licenziare, creare nuove povertà
obbligando tutti a dotarsi di nuove macchine (e non solo auto...) capaci di consumare nuova energia.

E` una sfida imponente che, probabilmente, schiaccerà le economie strutturalmente e storicamente fragili, ancora lontane da
quell`oggi che si intende stravolgere.

Cumuleranno un nuovo ritardo sui cronici ritardi.

La speranza è che le nuovi fonti di approvvigionamento energetico siano veramente capaci di non offendere la terra e la sua
atmosfera.

Almeno.