Ancora in calo i consumi
L`indicatore Confcommercio (Icc) segnala una riduzione del 2,8% in termini tendenziali - quinto risultato negativo consecutivo da dicembre scorso e il peggiore da marzo 2011 - e una flessione dello 0,3% rispetto a marzo. `Le dinamiche riflessive registrate dalla fine dell`estate`, sottolinea Confcommercio, `hanno riportato i consumi su livelli analoghi a quelli del 2006`.
In particolare, riporta, l`Agi, la dinamica tendenziale dell`Icc di aprile riflette un aumento dello 0,5% della domanda relativa ai servizi e una decisa riduzione della spesa per i beni (-4%). Il dato segnala un deciso ridimensionamento dei volumi acquistati dalle famiglie rispetto allo stesso mese del 2011 (-2,8%). Il quadro d`insieme evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le macrofunzioni di spesa che compongono l`Icc. La riduzione piu` sensibile ha interessato il segmento relativo alla mobilita` (-16%), che sconta anche gli effetti del progressivo e deciso appesantimento del carico fiscale. Anche segmenti di consumo quali i beni e i servizi ricreativi e le spese per i beni e servizi per la cura della persona, che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicita`, hanno mostrato, ad aprile, una dinamica non favorevole, con una stasi dei consumi rispetto all`analogo periodo dello scorso anno. In deciso ridimensionamento sono risultati i consumi di abbigliamento e calzature (-4,1%), quelli per i beni e servizi per la casa (-3,4%) e quelli per l`alimentazione, le bevande ed i tabacchi (-4%). Continuano a fare eccezione alla generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+5%), che segnalano peraltro un tasso di crescita decisamente piu` contenuto rispetto a quanto registrato nei mesi precedenti. I dati destagionalizzati mostrano, ad aprile, una riduzione dell`Icc dello 0,3% rispetto a marzo. In termini di media mobile a tre mesi l`indicatore mostra una stabilizzazione dei consumi su livelli molto bassi, analoghi a quelli registrati nella meta` del 2006. La riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie ha interessato sia la componente relativa ai beni (-0,2%) che quella dei servizi (-0,6%), coinvolgendo quasi tutti i segmenti di consumo. La riduzione piu` significativa ha interessato gli alberghi e i pubblici esercizi (-1,7% rispetto a marzo). Un calo di un certo rilievo (-0,8% congiunturale) ha interessato i beni e servizi per la mobilita`, l`abbigliamento e le calzature, gli alimentari le bevande ed i tabacchi. Rispetto all`andamento generale fanno eccezione solo i beni ed i servizi per le comunicazioni (+1,3%) ed i beni e servizi ricreativi (+0,4%).