Peraltro anche il nuovo future Giugno, depurato dalle cedole di Aprile e Maggio, sta facendo molta fatica a superare le resistenze di 23800/900.
Ed è più propenso a portarsi, in prima battuta poco sopra i 23000 e flirtare fra 22800/900 e 23200/300.
Di conseguenza vediamo, almeno per la prossima settimana, il raggiungimento di questi ultimi livelli, con il nostro indice principale fra 23200/300 e 23800/900.
Ma le nubi di una nuova ed inevitabile recrudescenza dei contagi di Omicron, gia' palpabili, ma oscurati da tre/quattro settimane dalle tragiche notizie provenienti dal conflitto Russia Ucraina, prenderanno il sopravvento, anche a livello mediatico.
Ormai infatti è scontato che, anche in presenza di una pace armata pur lunga e complicata, lascera' degli inevitabili dolorosi e pesanti strasici in tutto l' emisfero settentrionale e non solo.
Non escludiamo quindi un ritorno sui 22500/600, livello già da noi indicato lo scorso anno come fase terminale di un lungo processo di "sgonfiamento" dai livelli raggiunti sia negli USA, che in Europa.
Se non altro per chiudere il gap lasciato aperto sui 22500/600 e non dimentichiamolo, anche superato intraday fino ai poco sopra 21000.
Da cui era poi partito una altrettanto violento recupero intraday, che alcuni dei nostri lettori abbonati erano riuscito a cavalcare.
Le scadenze tecniche di Venerdì hanno, essendo a che trimestrali, influito non poco alla direzionalita' della settimana.
Entriamo in dettaglio su alcune delle Big Cap più rappresentative di questa settimana.
ENI non segue più l' andamento del petrolio ritornato ben sopra i 100 dollari il barile (105 il WTI e 108 il Brent) dopo aver ritracciato fin anche ai 95/98 rispettivamente da i 135/139 intraday massimi degli ultimi 12 mesi.
Piuttosto invece non è piaciuto il planning fino al 2025 ed il relativo dividendo, buy back.
Meglio attendere uno storno più deciso dei mercati, ma soprattutto un ritorno del petrolio sotto i 100 dollari, per iniziare un accumulo graduale in area 10,50/11,0 ma coperto da vendita contemporanea di opzioni Call Giugno Settembre 12/12,50 e Put 10,50/10.
Per Saipem, solo speculative buy in area accumulo 0,95, con acquisto di Call Giugno e vendita a 1,05/1,10.
Più dinamica Stellantis che Ferrari.
La prima può già essere inizialmente accumulata leggermente fra 13,50/60 e 14,20/30.
Attendere poi un rimbalzo prima di vendere ma solo la Call in area 16 Giugno.
Ferrari ormai rimarrà confinata fra un range 165/170 e 185/190 ed e' difficile per i meno esperti seguire questo particolare titolo, metà Automotive e meta' lusso.
Non essendo peraltro molto liquida come opzioni, preferiamo consigliare di non acquistarlo per chi non le possiede.
E da mantenerle in caso contrario.
Del petrolio abbiamo gia' accennato in occasione di Eni e Saipem.
Comunque oscillerà ancora fortemente, e con spread allargati fra WTI e Brent, fra 92/95 e e 105/110 rispettivamente.
Difficilmente ritornera' sui massimi segnalati precedentemente di 135/139 rispettivamente.
Per l'oro, si ritornera' sempre sotto la parete superiore del range 1850/1950 dollari, anche con episodiche improvvise fiammate oltre i 2000, come recentemente.
Un po' meglio l'Argento ed altri metalli utilizzati per usi industriali, come Platino e Palladio, questi ultimi solo per pura speculazione di mani super esperte, ed in caso di ripresa della produzione soprattutto ed appunto, industriale.