Redazione, 15 dicembre 2022.
I dati economici, appena divulgati da Pechino, nel contesto delle nuove restrizioni pesanti introdotte per Covid, hanno deluso ogni aspettativa e comprimono la crescita.
A novembre, le vendite al dettaglio hanno subito un calo del 5,9% rispetto a un secondo il National Bureau of Statistics.
Anche la produzione industriale è deludente, con un incremento del 2,2% inferiore alla previsione di Reuters pari al 3,6%.
In accelerazione gli investimenti in infrastrutture e rallentamento nel settore manifatturiero.
In calo anche gli investimenti nel settore immobiliare confermando la crisi del settore.
A fronte di questi numeri deludenti, l’Ufficio Nazionale Cinese di Statistica ha annullato la sua conferenza stampa, prevista per oggi, senza dare spiegazioni.
Non spiegare ciò che sia imbarazzante è uno dei vantaggi dei sistemi dittatoriali.
La Cina di Xi, il più grande produttore ed esportatore al mondo, inizia a subire gli effetti delle sue stesse scelte imposte con la forza e con la violenza, mentre il suo popolo esprime, nelle piazze, un nuovo desiderio di libertà che potrebbe cambiare l'attuale condizione che vede il Partito Comunista come partito unico, indiscutibile, onnipotente.