Anche gli investimenti si spostano sui social

Brunswick Group, società multinazionale della comunicazione corporate e finanziaria, ha annunciato recentemente i risultati della terza indagine online fatta su un campione di circa 5oo investitori istituzionali e analisti “sell‐side” in Nord America, Europa e Asia che ha preso in esame l’evoluzione dell’impatto dei digital media e della comunicazione corporate sulle loro raccomandazioni e decisioni d’investimento dal 2009, quando è stato stabilito il benchmark iniziale.

Un risultato chiave del sondaggio di quest’anno è che la comunità globale degli investitori continua a guardare alle società come fonte primaria d’informazione nel processo di costruzione delle proprie decisioni e raccomandazioni di investimento. Inoltre, dall’ultimo sondaggio di Brunswick nel 2010, l’interazione di analisti e investitori con i digital e social media è aumentata notevolmente e un più profondo coinvolgimento online guida sempre di più l’attività di investimento, con gli investitori asiatici molto più propensi ad utilizzare i canali digitali e a prendere di conseguenza decisioni sugli investimenti, rispetto agli investitori europei e nord americani. I principali risultati includono • Il 57% dei partecipanti ha scelto come fonte più influente “informazione diretta dalle società”, mentre l’85% ha indicato quest’opzione tra le prime tre fonti di influenza. All`interno di questa categoria, il rapporto vis‐à‐vis con il management è di gran lunga il fattore più importante. • Il 14% dei partecipanti ha incluso “digital e social media” tra le tre fonti più influenti, in aumento rispetto al 6% di due anni fa. • L’86% degli investitori dice che i digital e social media sono cresciuti di importanza quest’anno, con gli investitori asiatici in prima linea • Il numero di professionisti dell’investimento che hanno approfondito un tema dopo aver appreso la notizia da Twitter è quasi triplicato dal 2010 (30 % nel 2012 contro l`11 % nel 2010). • Un quarto degli intervistati ha dichiarato di aver preso una decisione o formulato una raccomandazione su un investimento, dopo aver letto un blog. Per Twitter, il dato è uno su otto, tre volte in più rispetto a due anni fa (il 12 % nel 2012 contro il 4 % nel 2010). • Le ricerche degli analisti hanno guadagnato terreno nel 2012 crescendo di 15 punti e stabilendosi come seconda fonte più influente. • I servizi di informazione e abbonamento in tempo reale come Bloomberg e Reuters, sono diminuite di 10 punti e sono scesi al terzo posto. L’utilizzo e il coinvolgimento dei digital e social media nella comunità degli investitori sta crescendo rapidamente. Di particolar interesse per la comunità finanziaria, tuttavia, è che la loro influenza sulle decisioni di investimento è in continua crescita; il 56% degli investitori in Europa considerano 2 che il ruolo dei digital media stia diventando sempre più importante nel processo decisionale sugli investimenti. Inoltre, un quarto degli intervistati ha detto di aver preso una decisione o una raccomandazione riguardo a un investimento dopo aver letto un blog. Per Twitter, il dato è uno su otto, con una notevole crescita rispetto all’ultimo nostro sondaggio di due anni fa. Questo suggerisce che ora è tempo per le aziende di adottare i digital e social media per la distribuzione di contenuti rivolti agli investitori e nel coinvolgimento degli influencer. Nonostrante investitori e analisti siano sempre più influenzati dai digital media, aziende e manager dovrebbero essere incoraggiati dal fatto che la stragrande maggioranza degli investitori cerca le informazioni direttamente dalle aziende come base principale nella costruzione dei propri criteri di investimento. Pertanto, l’impegno delle società in termini di comunicazione resta un elemento chiave dell’informazione. Il sondaggio è stato distribuito da Brunswick Insight a diverse migliaia di investitori buy‐side e analisti sell‐side negli Stati Uniti, in Europa e in Asia nell’ottobre 2012. Hanno risposto in 476 tra analisti e investitori con un rapporto 52 a 48 tra sell – side e buy‐side, e un rapporto 40/40/20 rispettivamente tra investitori americani, europei e asiatici (l’Asia è stata aggiunta al sondaggio nel 2012). La ricerca riporta anche lo spaccato dei profili dei partecipanti al sondaggio, incluso il tipo di società, la collocazione geografica, l’età, il focus per settore e livello di capitalizzazione. La presentazione dei risultati del sondaggio è disponibile su Slideshare.

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