Alpiq esce da A2A e il titolo precipita

A2A affonda a Piazza Affari, perdendo il 4,7% in avvio. A scatenare le vendite la decisione di Alpiq di uscire dal gruppo italiano. Con un accelerated book building avviato nella tarda serata di ieri, il gruppo energetico svizzero, che vede tra i propri azionisti di riferimento Edf, ha ceduto la partecipazione, pari al 5%, che deteneva nella multiutility lombarda.

L`operazione, che migliora il profilo di liquidità del titolo, fa sì che l`unico azionista privato rimasto sopra la soglia del 2% sia ora la Carlo Tassara. 
A2A e Alpiq hanno detenuto partecipazioni incrociate, entrambe pari al 5%, fino a giugno 2010, quando il gruppo italiano liquidò sul mercato la quota incamerando una importante plusvalenza. Oggi la storia si è ripetuta a ruoli invertiti, con il gruppo svizzero che di recente ha annunciato un importante piano di razionalizzazione per tagliare il debito. L`operazione è stata curata da Ubs.
 
Intanto è fallito il tentativo di collocamento da parte di Alpiq della sua quota del 5% in A2A. Secondo quanto riportato dall`agenzia Bloomberg, Ubs, incaricata di procedere a un accelerated book building, sulla quota detenuta dal gruppo svizzero in A2A, ha rinunciato alla cessione. Probabile che il prezzo al quale sono stati offerti i titoli sul mercato (0,718 euro ad azione contro la chiusura di 0,755 euro di ieri) non sia stato considerato sufficientemente appetibile da parte degli investitori. 
 
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