Allianz studia la sostenibilità dei sistemi pensionistici. Le riforme servono

  Il Pension Sustainability Index elaborato da Allianz Global Investors, una delle maggiori società di asset management al mondo, misura e illustra il livello di pressione per la riforma del sistema pensionistico nei diversi paesi del mondo.   Le principali conclusioni del rapporto sull’Indice di quest’anno sono: • Grecia, India, Cina e Tailandia sono i paesi che hanno maggiore urgenza di una riforma previdenziale, anche se per motivi diversi; • l’Australia, per contro, si colloca al primo posto come paese meglio posizionato, seguita da Svezia, Danimarca, Nuova Zelanda e Paesi Bassi; • in molte nazioni l’aumento del debito sovrano a seguito della crisi finanziaria ha inasprito la necessità di una riforma.   Secondo un nuovo studio sulla sostenibilità relativa dei sistemi pensionistici nazionali condotto in 44 nazioni in tutto il mondo, il paese che necessita con maggiore urgenza di riforme è la Grecia. Nonostante le riforme previdenziali avviate come condizione per attuare i piani di austerità varati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dalla Banca centrale europea (BCE), l’età pensionabile in Grecia è ancora bassa e i tassi di sostituzione pubblici (la percentuale del reddito pre-pensione corrisposta dal sistema previdenziale al momento del pensionamento) sono troppo elevati. Tuttavia, la sfida più ardua per il sistema pensionistico greco è rappresentata dall’indice di dipendenza degli anziani, ovvero il rapporto tra gli anziani e la popolazione in età lavorativa, il cui valore è assai superiore alla media europea.   Le conclusioni generali dello studio, rappresentate nel Pension Sustainability Index di Allianz Global Investors, offrono un’immagine precisa della necessità di riformare l’apparato previdenziale nei diversi paesi analizzati, sulla base di vari criteri applicati con coerenza a ciascun sistema nazionale. Il commento di Brigitte Miksa, Responsabile International Pensions di AllianzGI: “Da molti anni la riforma del sistema pensionistico occupa i primi posti dell’agenda politica dei governi di tutto il mondo, ma poiché il progresso delle riforme varia sensibilmente da paese a paese è emersa la necessità di elaborare un Indice che consentisse di confrontare a colpo d’occhio tutte le nazioni. Lo studio in esame indica Grecia, India, Cina e Tailandia come i paesi che maggiormente necessitano di una riforma pensionistica, sebbene per motivi diversi. La Grecia ha peggiorato la propria posizione nella classifica a causa della crisi del debito sovrano, del preoccupante invecchiamento demografico e di un sistema previdenziale tuttora generoso nonostante le recenti riforme. Per contro, in India e in Cina il problema riguarda la copertura previdenziale ancora estremamente bassa e la mancanza di adeguati provvedimenti per migliorare la situazione. La Tailandia occupa il quarto posto della classifica, in quanto dispone di una sporadica copertura previdenziale a fronte di un’età pensionabile estremamente bassa (55 anni).   “All’estremo opposto si colloca l’Australia, che grazie a un sistema a due livelli basato su pensioni pubbliche leggere e schemi a capitalizzazione molto avanzati si trova nella migliore posizione per affrontare il potenziale impatto sulle finanze pubbliche e quindi è meno soggetta a pressioni per attuare una riforma. Anche Svezia, Danimarca, Nuova Zelanda e Paesi Bassi hanno una solida posizione: come l’Australia, questi tre paesi europei dispongono di un sistema pensionistico generalizzato basato su una forte componente a capitalizzazione”.   Negli ultimi dieci anni quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale hanno ridimensionato il sistema previdenziale pubblico nel tentativo di renderlo più sostenibile, ma i risultati dell’Indice di quest’anno sono stati fortemente influenzati dall’aumento del debito sovrano a seguito della crisi finanziaria, in particolare in Grecia e in Irlanda. Negli ultimi tre anni in Irlanda il debito sovrano è esploso a causa della crisi finanziaria e degli interventi pubblici per salvare le banche. Un altro esempio è offerto dalla Francia, dove qualsiasi progresso verso la sostenibilità ottenuto accelerando le riforme pensionistiche (oggetto di accese polemiche e fortemente osteggiate) è stato annullato dal peggioramento del sottoindicatore `finanze pubbliche` a seguito dell`aumento del debito sovrano. Lo stesso vale per la Spagna, mentre Norvegia e Finlandia sono state avvantaggiate dalla relativa solidità delle proprie finanze pubbliche.   Renate Finke, Senior Economist di AllianzGI e autrice del rapporto, aggiunge: “L’impatto negativo della crisi finanziaria sulle risorse accumulate e sulle economie nazionali ha mess

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