Dovrà anche chiudere i gap lasciati appunto aperti in area 23500/600 , ma anche 22500/600.
Pandemia e soprattutto Guerra e relativi effetti negativi che si rivelassero più pesanti della stessa causa, potrebbero fare ritornare il nostro listino anche in area posta fra 21500/600 e 21800/900.
Teniamo sempre presente che attualmente il future Giugno, lo strumento più attendibile sempre da monitorare, poiché già depurato dalle cedole di Aprile e Maggio, (per non parlare del Future Settembre che sconta anche quelle di Giugno), si trova a 24500/600 (e quello di Settembre a 24200/300 anche se con scambi poco significativi).
Quindi rispettivamente circa 700/900: punti sotto il nostro indice principale.
Quindi anche in caso di attenuazione delle due importanti variabili, ci si passi il termine, Pandemia&Guerra, non di certo eliminazione totale, avremo un periodo molto lungo di possibile " stagflazione" (stagnazione + inflazione), nella peggiore delle ipotesi.
Propendiamo quindi, nella peggiore delle ipotesi, come minimo, il raggiungimento di area compresa fra 21500/600 e 21800/900, peraltro già testata un mese fa.
Questo doppio minimo, ci auguriamo, potrebbe essere foriero di un momentaneo importante rimbalzo.
Ma ci attendera' comunque un 2022/23 particolarmente volatile e con possibili ritocchi, anche verso il basso.
Entriamo in dettaglio sui principali assett.
Il recupero dagli eccessi ribassisti, aiutato dai livelli di ipercomprato raggiunti dal petrolio (135 WTI e 139 Brent, sempre intraday) sono stati raggiunti, ed ora i valori di ENI e di Saipem, si stanno riposizionando più in basso, sempre condizionati dal petrolio( nel bene e nel male, ora rispettivamente a 99 e 104).
Per ENI, ora poco sotto 13,50, ma provenendo, con il petrolio sui massimi 2022 poco sotto i massimi di 15 euro...
Per Saipem, da valutare in primis l' aspetto iperspeculativo del titolo, che ora viaggia poco sotto le forti resistenze di 1,18/19. Più forte quindi di ENI.
E dopo essere sprofondato anche poco sopra 0,90, dimostrando che da questi livelli era diventato interessante per via dell' importante riqualificazione e ristrutturazione , già impostata e che continuerà per i prossimi due anni.
Ma che non deve trarre in inganno!
Era e rimane un titolo per cuori forti, ma soprattutto per una pura speculazione e quindi aiutati dall' utilizzo delle opzioni con un rischio molto inferiore e calcolato a priori.
Su questi livelli, comunque alleggerire molto/vendere o trading con opzioni , molto meglio.
Per ENI attendere, per inizio riaccumulo, poiché attualmente a metà del guado, fra 12 e 15 euro e quindi è ancora rischioso un intervento, che comunque andrebbe poi coperto da vendita di opzioni Call strike 15/16 e per i più esperti anche opzioni Put 10/11 scadenza Giugno Settembre.
Stellantis e Leonardo. Diversi si..ma complementari.
Ed anzi da usare come copertura tattica per stare al rialzo in caso di attenuazione della Pandemia e/o accentuarsi della Guerra o viceversa.
Stellantis, molto lontana dai massimi 2021/2022 posti poco sotto 19,50, ma meno lontani dai poco più dei 12 euro degli ultimi 12 mesi.
Come tutti i ciclici risente e potrebbe ancora risentire nei prossimi due anni di quello che ci lascerà, in termini di macerie e scorie, questa pandemia e guerra, riferendoci soprattutto alla situazione economica e sociale.
Saremmo quindi, su questo che e' stato il nostro titolo preferito nel biennio 2020/21, molto prudenti.
Quindi andremmo ad accumulare a" piramide rovesciata", partendo con iniziali piccole dosi dalla punta ed incrementando mano a mano che si sale fino a la base. Coprire sempre , ma con le sole opzioni Call.
Giugno Settembre strike 15,50/16.
Per Leonardo si sono sfiorati i 10 euro e dai minimi assoluti quasi raddoppiato, avendo scontato quasi del tutto, tutte le notizie positive, circa gli aumenti consigliati degli armamenti fino al 2% del PIL, le recenti commesse e la quotazione della controllata USA , DRS.
Meglio ormai attendere, visto appunto il raddoppio dai minimi, a seguito anche del nostro suggerimento dato anche recentemente ai nostri lettori abbonati, che evidenziava da tempo il titolo più sottovalutato del nostro listino.
E vendere o alleggerire almeno un buon 50%. In attesa di una ripresa dei consumi degli industriali, meglio Argento (ma meglio ancora, ma molto più speculativi (Platino e Palladio,) che Oro.
Che rimane peraltro confinato appunto nel mini range 1900/1950 dollari, ma che offre ben pochi spunti ai day traders e scalpers, oltre ad un più ampio range 1850/2050, adatto ad un approccio a breve medio termine, con un simultaneo occhio al cross euro dollaro, da cogliere velocemente, come in settimana, in area 1,1150/1,12.
Solo così, con l' oro si possono fare dei buoni investimenti ed utili.
Per il petrolio WTI e Brent temiamo che il punto di arrivo non sia quello in chiusura di settimana di 99 e 104 rispettivamente, dopo aver comunque fortemente ed esageratamente stornato dai 135/139 massimi assoluti intraday degli ultimi 2 anni.
Seguendo anche un po' contrarian, il cross euro dollaro, il petrolio dovrebbe ritornare sui supporti di 95/98 rispettivamente, vecchie resistenze da noi indicate, come arrivo finale, di un lungo processo di rivalutazione , partito più di 2 anni fa da area 20/25 rispettivamente.
E poi causa scoppio della guerra fra Russia ed Ucraina andato anche molto oltre detti livelli poi riportati su quotazioni meno tirate e "gonfie" di eccessiva volatilità!