AGRICOLTORI INCAZZATI NERI! ANCHE CONTRO IL GOVERNO MELONI E IL NUOVO "PIANO MATTEI"
Redazione, 3 febbraio 2025.
Gli agricoltori italiani sono incazzati neri e la mobilitazione si sta diffondendo in ogni regione italiana.
In questo momento, presidi in Sicilia, Calabria, Orte, Velletri, a Roma sull'Aurelia, a Torreimpietra. Valdarno, Grosseto, Val di chiana, Arezzo, Pavia, Ravenna, Cesena, Puglia, Campania, Abruzzo, Marche, Veneto, Lombardia e Piemonte.
Da: NewTuscia – VITERBO – “La situazione non ha fatto altro che peggiorare”, Tonino Monfeli leader del movimento di protesta degli agricoltori nella Tuscia spiega il ritorno di un presidio fisso nella rotatoria davanti il casello autostradale di Orte per la seconda volta in un anno. Un presidio indipendente che, a seconda delle adesioni, si potrebbe trattenere fino al 9 febbraio. Per il momento, pur non essendo creato da singole politiche, il movimento ha visto una condivisione d'intenti da parte di Confagricoltura e Cia.
Tonino Monfeli, si fa portavoce dei colleghi agricoltori anche per un'iniziativa popolare importante, una proposta di legge a firma dei consumatori per salvare il settore primario.
Da un anno all'altro, la situazione è peggiorata, spiega, “ in Italia hanno chiuso quasi 40 mila aziende agricole in un anno ei dati sono sconfortanti perché chi rimane è indebitato. Siamo ingabbiati nella nostra piccola azienda e non riusciamo a fare reddito; i nostri figli andare preferiscono all'Estero; sono tante le richieste di terreni da parte delle multinazionali che producono energia, ma le espropriazioni non danno nessun beneficio ai proprietari terrieri. Per non parlare delle bollette elettriche: siamo il Paese dell'Europa in cui sono più care”.
La protesta, sulla carta ha ottenuto molte adesioni, e l'obbiettivo è quello di creare una manifestazione a livello nazionale che includa anche i non agricoltori per risultare più coesi ed incisivi.
Da: Velletri, tornano in piazza gli agricoltori. Chiesto lo stato di crisi. La protesta si allarga
In fila con i loro trattori, ordinati e in maniera molto pacifica hanno sollecitato i cittadini sulla loro vertenza.
Contro anche al governo, che di fatto preferisce sostenere le aziende di sistema che delocalizzano le produzioni all'estro, grazie al piano Mattei, piuttosto che favorire misure di sostegno per le piccole aziende.
“ Ormai non si riesce più a sostenere i costi – dice Giammatteo – questo l'uva è stata pagata 25 euro al quintale, ovvero 25 centesimi al chilo. Per produrla ce ne sono voluti circa 40 di euro. Dopodichè il vino è sugli scaffali dai 2 euro ai 10 euro. Nessuno di questi euro però ritorna ai produttori. ” Ha detto Stefano Gaimmatteo.
“ Che dire dei prezi delle materie prime? Energia raddoppiata, gas più del 50%, così per fertilizzanti e altri prodotti e attrezzature necessarie. Per restare in piedi ormai le aziende agrio cole devono essere una conduzione familiare. C'è un problema di cambio generazionale, perché a queste condizioni nessuno dei giovani vuole c ntinuare a fare questo mestiere” Ha proseguito il presidente dell'Aspal.
Queste alcune delle ragioni per le quali è partita la mobilitazione che si sta allargando. Presidi in Sicilia, in Calabria , a Orte , a Velletri, a Roma sull'Aurelia, a Torreimpietra . Valdarno, Grosseto, Val di chiana, Arezzo, Pavia, Ravenna, Cesena, Puglia, Campania, Abruzzo, Marche, Veneto, Lombardia e Piemonte.
“ Quando un'azienda agricola chiude si crea un problema anche ambientale e paesaggistico. Si perde il lavoro, ne risente l'indotto e soprattutto crescono i rischi idrogeologici per l'abbandono dei terreni. Abbiamo chiesto lo stato di crisi con una azione partita dal Coordinamento Nazionale COAPI a cui fanno parte le associazione Aspal Uniagri, Partite Italia, Altra agricoltura. Siamo diverse migliaia di persone ” Ha aggiunto Giammatteo
” Le piccole aziende poi non hanno accesso al credito, sono indebitate e non riescono ad avere accesso al credito con facilità .” Afferma ancora Giammatteo.
A queste criticità anche i problemi legati alla fauna selvatica, lupi, cinghiali in particolare che rovinano i raccolti ei greggi, e il cambiamento climatico che incide sulle produzioni e sulla stagionalità dei prodotti.
La mobilitazione non si fermerà anche perché il Sindaco di Vittoria ha già scritto una lettera all'Anci per i Municipi Rurali, chiedendo attenzione per questa vicenda.
Al presidio oltre agli agricoltori e ai tanti cittadini che si sono fermati, presenti anche gli agenti del Commissariato di Polizia di Velletri, i carabinieri e il reparto mobile di Roma della Polizia.
Da AvellinoToday : Flumeri, agricoltori in sciopero lumaca sull'A1: protesta compatta per il riconoscimento dello stato di crisi
Mobilitazione massiccia in Campania: agricoltori e allevatori bloccano l'autostrada per difendere il settore agroalimentare.
Flumeri (Avellino), 3 febbraio 2025 – Una protesta compatta e determinata è pronta a paralizzare il traffico autostradale in Campania. Lunedì 3 febbraio, gli agricoltori di UNIAGRI , insieme ai presidi di Avellino e Salerno, si uniranno agli allevatori di Salviamo le Bufale , ai giovani di Terramiace e ColtiviAmoFuturo per uno sciopero lumaca lungo l'autostrada A1, nel tratto tra Capua e Napoli Nord.
Il programma della giornata di mobilitazione
La giornata di protesta inizierà alle 8:00 , con il raduno presso il presidio di Valle Ufita . Da qui, i mezzi agricoli partiranno alla volta del punto d'incontro con le altre delegazioni.
Il corteo di trattori e mezzi da lavoro si metterà in marcia alle 10:30 , procedendo a velocità ridotta fino a raggiungere Napoli Nord . Una volta completato il tragitto, i manifestanti torneranno alla rotonda di Santa Maria , dove si terrà un'assemblea pubblica con gli interventi dei rappresentanti dei vari presidi.
Durante l'assemblea, il Consiglio Unitario della Mobilitazione esporrà le prossime iniziative previste a livello nazionale per proseguire la lotta e ottenere il sostegno delle istituzioni.Le richieste degli agricoltori e allevatori campani
La mobilitazione ha un obiettivo chiaro: ottenere il riconoscimento ufficiale dello stato di crisi per il settore agricolo e della pesca. A tal fine, nei giorni successivi alla manifestazione, i rappresentanti delle categorie consegne ai Comuni le richieste di delibera necessarie.
Il calendario dettagliato delle consegne sarà pubblicato entro domani , fornendo così un quadro chiaro delle prossime tappe della protesta.
Una protesta che non si ferma
Lo sciopero lumaca di lunedì è solo l'inizio. Agricoltori, allevatori e pescatori non intendono arretrare , consapevoli che il futuro delle loro aziende e dell'intero settore agroalimentare italiano dipende dalle scelte politiche dei prossimi mesi.
La Campania si mobilita compatta per difendere un comparto vitale dell'economia nazionale , chiedendo risposte concrete da parte delle istituzioni.
Da Casertanews, 31 gennaio 2025:
I trattori tornano in strada per la protesta di agricoltori e allevatori: “Chiediamo stato di crisi”
Il corteo attraverserà diverse comunità della zona
Non si ferma la protesta degli allevatori casertani che, da giorni, sono ritornati a manifestare in strada. Nella giornata di oggi, alle 12, decine di trattori partiranno dal presidio permettendo di Casal di Principe per un corteo che passerà per Casapesenna, San Marcellino, Frignano, Villa di Briano e San Cipriano d'Aversa.
L'obiettivo della protesta, fanno sapere i manifestanti, è difendere il diritto a un'agricoltura sostenibile e dignitosa, tutelare il lavoro di migliaia di agricoltori e allevatori e ottenere risposte concrete dalle istituzioni, invitando i sindaci a deliberare lo stato di crisi socio-economica. economico. economico. economico. economico. economica del settore agroalimentare.
Da La Provincia Pavese, 3 febbraio 2025 : Casteggio
Presidio agricoltori appello ai sindaci «Venite ad ascoltare le nostre ragioni»
Oggi l'incontro previsto nei pressi del casello autostradale «Chiediamo a tutti i Comuni di appoggiare la categoria»
Da MilanoOggi, 28 gennaio 2025,
Trattori in protesta nel Milanese, domani raggiungeranno la Regione
Tutti fermi sul provinciale a bordo dei trattori per sensibilizzare le istituzioni.
Gli agricoltori tornano in strada per protestare. Due gruppi a bordo dei trattori di Riscatto Agricolo Lombardia si sono piazzati questa mattina, martedì 28 gennaio, sulla rotonda di Binasco nei pressi del ristorante McDonald's ea Ossona. La protesta statica era stata annunciata sui profili social: "Stato di crisi. Ora!", questo il nome.
Perché gli agricoltori protestano
Le misure straordinarie riguarderebbero una serie di problematiche gravi secondo agricoltori e pescatori. "Moratoria e ristrutturazione della debitoria di sistema, applicazione delle clausole di salvaguardia bloccando le importazione selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale e al dumping. Potenziamento delle misure sul prezzo minimo al campo, l'equità e la trasparenza dei rapporti commerciali. Una forte iniziativa coordinata per risolvere le principali crisi ambientali (siccità, alluvioni, invasione incontrollati da selvatici, zoonosi e fitopatie)".
Il presidio è stato organizzato in modo tale da non creare troppi disagi alla circolazione delle auto. L'obiettivo non è quello di creare caos, ma di attirare l'attenzione delle istituzioni. Domani è previsto un corteo di mezzi agricoli che partirà verso la Regione Lombardia.
Isabella Tovaglieri, eurodeputata leghista membro della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha incontrato i manifestanti a Ossona: "Ho voluto portare la mia vicinanza e la mia solidarietà", ha detto. "La Lega è ancora una volta in prima linea contro le politiche agricole di Bruxelles, che rischiano di dare il colpo di grazia alle piccole e medie imprese operanti nell'agricoltura, nell'allevamento e nella pesca, già alle prese con una crisi sistemica - ha spiegato Tovaglieri -. Siamo a fianco degli agricoltori oggi più che mai, dopo l'ultimo atto di boicottaggio dell'Ue che, con il recente accordo commerciale con i paesi dell'America latina ha deciso di aprire le porte dell'Europa ad alimenti prodotti con standard ambientali e di sicurezza inferiori a quelli comunitari", ha concluso l'eurodeputata.
"La mobilitazione di oggi è un grido d'aiuto che non possiamo ignorare. Siamo qui per ascoltare e raccogliere le istanze di agricoltori, allevatori e pescatori, che chiedono interventi urgenti per salvare il settore. La sovranità alimentare non è solo una battaglia economica, ma anche un tema strategico per il nostro Paese: senza agricoltura e pesca non c'è futuro", ha aggiunto il leghista segretario della Presidenza della Camera, Fabrizio Cecchetti.