Agenzie di rating, il governo deve costituirsi parte civile per recuperare i danni

Adusbef e Federconsumatori, che denunciarono alle Procure della Repubblica la cupola finanziaria di banche di affari e fondi comuni come Black Rock,

Agenzie di rating, il governo deve costituirsi parte civile per recuperare i danni

tutte azioniste delle tre sorelle del rating, che con i loro report prezzolati emessi ad orologeria ed in conflitto di interessi, sono state la principale causa della crisi sistemica e che si costituiranno parte civile al processo che partirà a Trani il prossimo 18 giugno, tornano a segnalare i pericoli derivanti dalla commistione incestuosa banche-agenzie la totale assenza di regolamentazione, la sottovalutazione dei governi su giudizi non più tecnici, ma politici come l’ultimo emesso da Fitch sull’Italia.

Non è un giudizio tecnico l’ultimo giudizio dato da Fitch- sotto processo a Trani dal Pm Michele Ruggiero, che ha declassato l’Italia  da A- a BBB+, appena tre tacche sopra il livello di “spazzatura”, con l’aggiunta dell’“outlook negativo”, ossia una prospettiva di futuro peggioramento, motivato dal risultato inconcludente delle elezioni politiche che rende improbabile la formazione di un governo stabile nelle prossime settimane.

Dopo che il governo Obama nel febbraio scorso ha denunciato per frode la Standard & Poor’s, chiedendo un risarcimento di 5 miliardi di dollari, a seguito di un’analisi approfondita di ben 30 milioni di documenti in 4 anni, con il ministero della giustizia americano, che ha accusato  S&P  di aver manipolato i rating su derivati,  titoli strutturali ed altre operazioni finanziarie, soprattutto quelli legati alle ipoteche immobiliari, coprendo i rischi reali e in questo modo aiutando a creare una gigantesca bolla speculativa, i governi italiani ed europei sembrano tanti latitanti intimiditi di fronte all’arroganza delle tre sorelle del rating.

  E mentre negli Usa una Commissione d’indagine del Senato afferma che la crisi non è stato un disastro naturale, bensì il risultato di alti rischi, prodotti finanziari complessi, conflitti di interesse coperti, il fallimento degli organi di controllo, il ruolo delle agenzie di rating e dello stesso mercato che hanno permesso e guidato gli eccessi di Wall Street, con  i rating gonfiati che hanno contribuito alla crisi finanziaria sistemica mascherando i veri rischi dei titoli ipotecari, dopo che la Financial Crisis Inquiry Commission (Fcic), Commissione indipendente di indagine sulla crisi voluta dal Congresso, ha  indicato le agenzie di rating come gli attori principali del collasso finanziario, in Italia il Governo Monti è genuflesso ai loro quanto ai desiderata delle banche di affari e l’Europa è inconcludente, sull’urgenza di mettere un freno alle loro scorribande finanziarie.

Occorre importare in Italia ed in Europa una “Dodd-Frank”,ultima e recente legge di riforma finanziaria americana, ancora più inasprita, per stabilire che le agenzie di rating hanno carattere commerciale, devono possedere alcuni requisiti e sottostare ai controlli previsti per le banche di investimento, escludendo che i loro giudizi, i quali incidono sulla stabilità finanziaria, possano essere assimilati ad “opinioni”, prevedendo dure sanzioni quando vengano emessi e divulgati su Stati sovrani che non hanno li avessero precedentemente commissionati.

La deferenza delle istituzioni pubbliche verso soggetti privati come le agenzie di rating deve preoccupare i sistemi democratici, ed anche per questo Adusbef e Federconsumatori, nell’esprimere gratitudine alla piccola Procura di Trani, al Procuratore Capo Carlo Maria Capristo ed al Pm Michele Ruggiero, tra i massimi esperti nella repressione dei crimini bancari,che sta indagando con successo anche sulla truffa Euribor, in attesa di pubbliche scuse dal Csm e dalle massime istituzioni giudiziarie, che hanno cercato di delegittimare quei coraggiosi magistrati, auspicano che il Governo infarcito di banchieri ed influenzato da Goldman Sachs, si costituisca parte civile al processo contro Fitch e Standard & Poor’s, aiutando così a recuperare i danni subìti dall’Italia e quantificati dalla Corte dei Conti in 120 miliardi di euro.

Tratto dal sito di Federconsumatori

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