Adusbef, l`omessa vigilanza ha prodotto il dissesto

  L`odierna attività investigativa della Procura della Repubblica di Torino, che ha in corso tramite la Guardia di Finanza la notifica di 7 avvisi di garanzia su Fonsai per infedeltà patrimoniale, si aggiunge alle perquisizioni effettuate nel 2012 - presso gli uffici di Fondiaria Sai a Torino e a Milano, negli uffici dell`Isvap di Roma con l’avviso di garanzia all’ex presidente Giannini, nell`Information Tecnology di Fonsai a Torino - nonché all`analisi della documentazione e all`escussione di testimoni susseguitesi sin dall`avvio dell`indagine.  

L`ipotesi di reato scaturisce dalle numerose querele di azionisti di Fondiaria-Sai, anche per il tramite di alcune associazioni di consumatori come Adusbef, in cui si denunciano condotte gestionali degli indagati - all`epoca dei fatti in posizioni verticistiche - in conflitto di interesse con la società, che hanno provocato ingenti danni patrimoniali. Nei giorni scorsi Adusbef, ad integrazione di quanto precedentemente esposto nelle sue ultime denunce, ha depositato una corposa documentazione  alla Procura di Torino, all’attenzione dei Pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio,  chiedendo  l’estensione delle indagini agli esponenti aziendali delle società Fondiaria –SAI, UNICREDIT  e Mediobanca, nonché alla CONSOB – Commissione nazionale per le società e la borsa e ISVAP, potendosi configurare a carico degli stessi gravi ipotesi delittuose sub specie quanto meno dei delitti di cui agli artt. 640 c.p. (truffa), 476 e seg. cp. (falso), art. 185 d.lgs. 58/98 TUF (Manipolazione dei mercati), Art. 2621 c.c. (False comunicazioni sociali). Art. 2622 c.c. (False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), Art. 2637c.c.(Aggiotaggio), Art. 2638 (Ostacolo all`esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza), Art. 2629-bis (Omessa comunicazione del conflitto d`interessi).  
 
Adusbef, che è  grata ai magistrati della Procura della Repubblica di Torino Vittorio Nessi e Marco Gianoglio per il nuovo filone di indagini riguardante falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza relativamente al periodo 2008-2001, aveva chiesto di allargare lo spettro dei provvedimenti, in primis alla Consob, preposta a verificare la fedeltà patrimoniale racchiusa nei bilanci e nei vari aumenti di capitale autorizzati nei prospetti informativi, essendo impossibile che nessuno dei vigilanti come Consob ed Isvap, si fosse accorto del buco di oltre 2 miliardi di euro, addossato a risparmiatori, azionisti, assicurati, lavoratori.Per questo Adusbef, che ha presentato oltre 1 anno fa esposti denunce alle Procure della Repubblica di Milano (filone di inchiesta in mano al PM Luigi Orsi), chiedendo in particolare di accertare le gravissime responsabilità di Consob, che doveva verificare la bontà dei bilanci (poi tardivamente impugnati a seguito delle inchieste giudiziarie) e dell’Isvap, con l’ex presidente Giannini destinatario di un avviso di garanzia da parte della Procura di Torino, chiede di estendere tali misure anche alla Consob, che non può continuare indisturbata nell’azione scellerata di culpa in vigilando  a distruggere il sudato risparmio.
Tratto dal portale Adusbef www.adusbef.it/
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