Milano, 5 marzo 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenrai e Mercati Finanziari.
Riprende vigore, negli USA e non solo, sia l' Azionario che l' Obbligazionario, trascinando per l' ennesima volta tutti i mercati Asiatici ed Europei sulle solite resistenze.
L' indecisione ed il tira e molla, la fanno da padrona, gratificando soprattutto il trading più attento e sistematico.
Prendendo ad esempio il più conosciuto Dow assistiamo ormai da poco più di un mese ad un range ben delimitato fra 32500 e 33500, che di certo conforta chi insegue un certo tipo di risultato, ma che espone o meglio esporrà ad un grande rischio chi lo sta cavalcando.
Prima o poi si uscirà da questo apparente ed illusorio range al primo cigno " grigio", che potrebbe essere anche già scontato dal mercato, come un ennesimo rialzo dei tassi USA del 0,50%.
Immaginiamoci cosa potrebbe accadere se apparisse addirittura un cigno "nero", ovviamente, non scontato dai mercati e quindi assolutamente, imprevedibile, defragante e catastrofico!
Ma non solo tassi certo.
Ma Geopolitica, Pandemia, Guerre , etc.
Nel primo caso, usciremo da detto range, per approdare a quello posto fra 30500 e 31000.
Nel secondo caso anche su forti livelli posti fra 28000 e 28500.
Per il più utilizzato SP&500, che ora tracheggia fra i 3950 ed i 4050, nel primo caso, ricordiamolo, cigno "grigio", potremo rivederlo in area 3800/3850. Nel secondo, cigno "nero" anche sui minimi degli ultimi 12 mesi posti a 3500/3550.
Piccolo inciso. Il Re Dollaro si rafforzerebbe ulteriormente, dopo essersi indebolito fin anche a 1,10 e relativa sosta "digestiva" fino agli odierni 1,06, per pervenire anche verso poco sopra la parità con l' euro. Per poi nel secondo dei casi sopra riportati, scendere fino a testare i minimi del rafforzamento degli ultimi 12 mesi, posti a 0,9550.
Fra le commodities per trading, con grandi precauzioni da prendere, come detto, il Petrolio WTI, fra 70/72 e 78/80 dollari. Più verosimile una rottura di detti supporti, che delle resistenze.
Buone opportunità di accumulo a piramide rovesciata invece per i preziosi, notamente per Argento fra 20/20,50 attuali e 18/17,50.
Solo per i super esperti ma assistiti sempre da professionisti di commodities, trading veloce più su Platino che su Palladio.
Per questi ultimi in modo particolare, e per tutte le commodities, ed anche il dollaro, molto meglio l' utilizzo, anche a copertura, delle opzioni.
FTSE MIB
Un po' di differenza compartamentale del nostro piccolo indice, rispetto agli indici USA, e non solo.
Da analizzare meglio e nelle prossime due o tre sedute, l' allargamento degli strappi improvvisi e perfino esagerati, dei due big bancari, Intesa ed Unicredit, a cui si aggiunge, quasi sempre col variare del petrolio, il titolo ENI. Titoli che hanno un fortissimo peso sul FTSE MIB.
Ora si sono aggiunti Stellantis, uno dei titoli più sottovalutati del nostro listino, insieme a Leonardo e Telecom rnc. Fra i tre più sottovalutati del nostro listino, più volte suggeriti ai nostri lettori abbonati.
Il primo solo recentemente ha dato il la', passando in poche sedute da 15,50/16 a 17,50/18.
Leonardo da 7,0, a 11 e Telecom rnc, la nostra "scommessa" in assoluto da 0,16 a 0,3050. Auto, Difesa e Telecomunicazioni.
Ma ora hanno strappato anche due industriali come CNH e Prysmian...
Sarà vera gloria?
Non ci resta che attendere.
La statistica ci può venire incontro, anche se non è una scienza esatta.
Oltre che l'analisi tecnica, le candele giapponesi, la volumetria, il Fibonacci i suoi numeri e la sua matematica, le onde di Elliot, l' ipercomprato ed iper venduto.
Mettendo insieme il tutto la marcia più volte tentata oltre 28000 del nostro maggiore indice verrà stoppata da prese di raffreddamento e beneficio dei titoli sopranominati e di conseguenza del FTSEMIB, che potrebbe andare a ritestare area 26800/900 già testata velocemente in Febbraio.
I dati aziendali del primo trimestre di quest' anno, oltre ad inflazione&tassi, daranno un indirizzo ai mercati mondiali e quindi con un po' di ritardo, anche in Europa ed in Italia in particolare.
Intesa&Unicredit
Lunedì dovrebbero entrambi ritracciare, come del resto ENI, Stellantis, Leonardo, Telecom rnc, CNH e Prysmian azioni di forte peso già ' citate nella precedente risposta.
Nonostante i prossimi aumenti dei tassi previsti in Marzo e poi in primavera. Proprio per questa ragione, le banche non ne potranno più usufruire in pieno, poiché, anche lo spread fra raccolta ed impieghi, si amplierà sempre di più.
Della serie, il cavallo non beve (più). I correntisti chi
ederanno meno mutui e prestiti, con il trend a salire dei tassi.
E questo impatterà sui bilanci delle trimestrali e dell'intero esercizio 2023 sempre di più.
Ai livelli attuali sicuramente da vendere totalmente Unicredit mentre si può ancora alleggerire di un buon 50% Intesa ed il restante coprire con vendita opzioni Call atm, at the Money (sul prezzo del sottostante). Scadenza Giugno e Settembre.
Prysmian&CNH
Sui massimi, o quasi, entrambe.
Piu forza Prysmian, con possibili obiettivi di lungo termine oltre i 38 euro e fin poco sotto i 40, che CNH, che potrebbe fare più fatica a superare i i 16 euro.
Titoli industriali molto speculativi che per prudenza andrebbero entrambi venduti in apertura di Lunedì 6 marzo per lo meno di un buon 50/60%, visto i fortissimi margini di guadagni di chi è stato da tempo su detti titoli.
Dopo un forte ritracciamento i titoli potrebbero tornare, mediamente interessanti e raccolti, senza strapparsi i capelli, in minor quantità, rispetto a quanto posseduto.
Ma poi venduti totalmente rispettivamente in area 40 o poco più e 18 circa largo.