Abi, un appello alle imprese per adattarsi alla nuova domanda

``Le imprese creditizie sono chiamate a rispondere con la massima efficacia ai cambiamenti della domanda, a fronteggiare la maggiore competizione di operatori non bancari e, conseguentemente, a gestire processi di ristrutturazione volti a ridurre i costi e aumentare la produttivita`. Questa la sintesi della ventesima edizione del Rapporto Abi 2012 sul mercato del lavoro nell`industria finanziaria, presentata oggi a Roma dal Presidente dell`Abi, Giuseppe Mussari, e alla quale ha preso parte anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero``, cosi` la nota dell`Abi.

L`associazione bancaria italiana sottolinea come, almeno nel 2011, il settore abbia `` contenuto la contrazione degli organici (circa -1%). Tra le principali caratteristiche del personale bancario si confermano anche la qualita` professionale in costante crescita (con il 35,3% di laureati) e il continuo aumento del personale femminile (43,6% sul complesso dei dipendenti)`` mentre l `incidenza ``dei contratti a tempo indeterminato (compresi gli apprendisti) si attesta al 99%``.


Tra le ombre, l`Abi lamenta un costo medio annuo unitario del lavoro pari a 77mila euro che ``risulta secondo solo a quello delle banche tedesche e nettamente piu` elevato rispetto alla media europea (55.000 euro). Poi il rapporto tra costo del lavoro e margine di intermediazione supera di 9 punti percentuali la media Ue (42% contro 33%). Infine il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione pur sceso al 68%, risulta circa ``3 punti percentuali superiore alla media europea, e restano comunque ancora molto lontani dai principali concorrenti, in particolar modo spagnoli e inglesi``, scrive l`Abi. Lo scenario di riferimento obbliga dunque al recupero di redditivita` che dovrebbe essere favorito anche dal recente accordo sulla produttivita`.

L`associazione bancaria ricorda poi come una urgenza da risolvere ``il nodo sulla sostenibilita` del Fondo di solidarieta` di settore, quale strumento di ammortizzazione sociale, senza oneri per la collettivita`, utile a favorire il necessario ricambio generazionale. I notevoli cambiamenti intercorsi in materia pensionistica ne hanno causato importanti ricadute per via dell`incremento dei costi correlati alle novita` previdenziali``.

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