Abi, la sedia di Mussari scricchiola

Doveva essere un rinnovo automatico, o quasi. Invece la conferma di Giuseppe Mussari alla guida dell`Abi si fa di giorno in giorno più incerta. La decisione era attesa per il 16 maggio ma è stata rimandata all`ultimo consiglio utile prima dell`assemblea, quello di giugno.

Abi, la sedia di Mussari scricchiola

A mettere in discussione la permanenza alla guida di Palazzo Altieri ci sono l`inchiesta della Procura di Siena su Mps, per cui Mussari non è comunque indagato, e le perplessità espresse da alcuni grandi banchieri. I cinque saggi, Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Federico Ghizzoni (UniCredit), Camillo Venesio (Banca del Piemonte), Alessandro Azzi (Federcasse) e Giovanni Berneschi (Banca Carige), stanno proseguendo nel giro di consultazioni per arrivare a una soluzione in tempi rapidi. Secondo lo statuto, come ricordato da Azzi nei giorni scorsi, per un presidente che non abbia più cariche in una banca è possibile essere riconfermato alla guida dell`associazione al termine del mandato. Ma, secondo quanto risulta all`Adnkronos, alcuni elettori influenti continuano ad avere dubbi sull`opportunità di tenere un ex banchiere al timone dell`Abi in questa fase.

A maggior ragione con il rischio pendente di un avviso di garanzia. Non solo. Va considerata anche la valutazione personale dello stesso Mussari, che potrebbe anche scegliere di fare un passo indietro. Sempre per statuto, è previsto che nel 2014 la presidenza spetti ad un rappresentante delle piccole banche, in una logica di alternanza con i grandi istituti. Per questo, secondo alcune fonti finanziarie, è concreta la possibilità che si possa alla fine scegliere di anticipare di un biennio l`avvicendamento. In questo caso, avrebbe ottime chances il vice presidente vicario dell`Abi Antonio Patuelli.

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