Abemus Fiscal cliff: l’accordo, i dubbi, le reazioni

Si è conclusa con un apparente lieto fine la telenovela economica che aveva tenuto con il fiato sospeso i mercati d’Oltreoceano e non solo. Il presidente americano Barack Obama ha infatti promulgato l`American Taxpayer Relief Act, ovvero la legge approvata dal Congresso Usa per evitare il fiscal cliff. Lo ha annunciato la Casa Bianca.

Abemus Fiscal cliff: l’accordo, i dubbi, le reazioni

La curiosità è che il decreto, che aumenta le tasse per coloro che guadagnano oltre 450.000 dollari e rinvia le decisioni sulla spesa di due mesi, e` stato firmato direttamente dalle Hawaii, dove Obama si trova in vacanza con la sua famiglia, attraverso la tecnica dell``autopen`, la penna automatica. Una casualità che comunque riesce involontariamente a delineare quanto fosse difficile concludere tale “accordo” tra le mure domestiche. Già, perché questa soluzione, al di là di tutto, presenta non poche incognite. C’è chi ritiene ad esempio non sia sufficiente a risolvere i problemi legati al debito e al deficit degli Usa sul lungo termine.

E` quanto ha dichiarato il portavoce del Fondo Monetario Internazionale, Gerry Rice, secondo cui ``senza l`intervento del Congresso la ripresa economica si sarebbe incagliata``, ma sono stati fatti ``pochi progressi per affrontare il nodo del deficit e della necessita` di innalzare la soglia del debito per poter appunto sostenere il deficit. C`e` ancora molto da fare per riportare i conti pubblici americani ad un livello di sostenibilita` senza compromettere la ancora fragile ripresa``, ha detto Rice, secondo cui, in particolare, bisognerebbe ``approvare il piu` presto possibile un piano che assicuri sia un aumento delle entrate che il contenimento della spesa nel medio termine``.

A fare eco a questa “prudenza” ci ha pensato anche una agenzia di rating tra le più conosciute, nello specifico Moody`s. Secondo questa, l’accordo approvato dal Congresso Usa per evitare il fiscal cliff e` un ulteriore progresso per definire il percorso del deficit e del debito nel medio termine, ma non fornisce la base per miglioramenti significativi nel rapporto debito-Pil.
Insomma, sarà anche vero che alle Hawaii il mare rimanda a dolci sogni di mezza estate, ma è pur sempre meglio non dimenticare che “a casa” un’onda di troppo potrebbe sempre travolgerci.

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