4BILD PROMOTORE DI UN’EDILIZIA PIÙ INCLUSIVA, SOSTENIBILE, INNOVATIVA, PER TUTTA LA FILIERA

4BILD PROMOTORE DI UN’EDILIZIA PIÙ INCLUSIVA, SOSTENIBILE, INNOVATIVA, PER TUTTA LA FILIERA
Chiara Freri, Partner e Direttrice Marketing 4Bild

Milano, 17 aprile 2025. Di Simona Bastioni - Mongini C.

4BILD – rivenditore multispecializzato di materiali edili e finiture per la casa in Lombardia, punto di riferimento per l’intera filiera – porta avanti il suo impegno verso un’edilizia sempre più inclusiva, sostenibile ed innovativa, facendosi promotore di una riflessione collettiva sulla necessità di uno sviluppo più consapevoletrasversale e competitivo, capace di rispondere alle sfide ambientali e sociali della contemporaneità, sul percorso tracciato dall’Unione Europea. 
 
L’azienda ha organizzato nei giorni scorsi una giornata di formazione e confronto aperta a tutta la filiera – “Pensa nuovo” - realizzata in collaborazione con Diversity Lab, che ha visto gli interventi di numerose voci esperte, per mostrare una panoramica di tendenze ed insight per l’edilizia del futuro.
 
Ha aperto il convegno Chiara FreriPartner e Direttrice Marketing di 4Bild, a capo del Comitato Guida D&I e Parità di Genere dell’azienda: “Tra le linee lungo le quali si sviluppa il Piano di Sostenibilità di 4Bild ci sono l’impegno ambientale, la parità di genere e le politiche DEIA (Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility), l’innovazione e la digitalizzazione. Credo che l’ingrediente fondamentale di qualunque evoluzione sia la curiosità. La curiosità, il confronto e la condivisione di idee nuove contribuiscono a cambiare il mondo e le persone. Per questo abbiamo fortemente voluto questo incontro per condividere con tutta la filiera alcune strade possibili per il futuro del settore, con la consapevolezza che la cooperazione è uno strumento essenziale per raggiungere obiettivi che riguardano tutta la collettivitàPensa nuovo è voler essere potenti, insieme.”.
 
Durante l’incontro sono state mostrate le opportunità di sviluppo competitivo offerte da un’edilizia inclusivaaccessibile e sostenibile, che emergono in modo netto guardando ai nuovi trend del mercato immobiliare. Entro il 2050, in Italia, sarà necessario realizzare 3,65 milioni di nuove abitazioni: la flessibilità e l’adattabilità degli spazi sarà una delle sfide per il mondo edile. Aumenterà la domanda di spazi e tipologie abitative come il microliving, il co-living e l’housing fondamentali per il target dei giovani, professionisti e universitari.
 
Allo stesso tempo nel 2050 le persone over 65 potrebbero rappresentare il 34,5% della popolazione in Italia. E ancora, in Italia il 24% della popolazione è composta persone con disabilità (permanenti o temporanee) ma nel 2022 solo il 6% delle case in vendita (su Idealista) rispetta i principali criteri di accessibilità, creando uno spazio di opportunità straordinario per le aziende di costruzioni che vogliano investire sul futuro.  
 
Anche l’impatto ambientale ridotto, la tecnologie e la digitalizzazione segnano la strada per l’edilizia del domani: il 60% della Gen Z in Italia è disposto a pagare un premium price per un prodotto sostenibile, mentre il mercato italiano della Smart Home è già in forte crescita: vale 900 milioni di euro nel 2024, con una crescita dell’11%. Un mercato che, non a caso, risponde a tutti i driver dell’innovazione del settore: accessibilità, approccio hi-tech, spirito “green”.     
 
Gabriella Crafa, VicePresidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity, ha sottolineato che immaginare la casa del futuro richiederà sempre più attenzione alle tematiche DEIA“Quelle che chiamiamo erroneamente ‘minoranze’, in realtà sono persone sottorappresentate, nei media, nel lavoro, nella vita pubblica, ma se guardiamo ai dati, giusto per fare qualche esempio, le donne sono il 51% della popolazione, il 24% sono persone con disabilità, il 23% sono over 65, più del 9% sono persone straniere residenti, il 10% sono persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, senza contare che è ancora più esteso il numero delle persone ‘alleate’ – con legami di amicizia, parentela, lavoro, solidarietà con queste persone – e che spesso vivono nelle stesse case. Un’edilizia inclusiva è quindi un’edilizia che avrà una forte attrattività nel mercato, perché sarà disegnata sulle reali esigenze delle persone”.
 
Non è un caso che l’Unione Europea chieda fortemente alle aziende di salire a bordo del cambiamento, varando riforme come l’Accessibility Act (in vigore da giugno 2025) o promuovendo l’agenda 2030 ONU per la sostenibilità e le certificazioni per la parità di genere, per la disabilità, per la trasparenza e responsabilità.
 
Il tema dell’accessibilità ha visto gli speech di Maria Grazia Cilenti, Designer Director di Sketchin, che ha ribadito l’importanza del concetto di universal design, una metodologia progettuale che ha per obiettivo fondamentale la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a tutte le persone, al di là dell'eventuale presenza di una disabilità, e Dajana Gioffrè, Chief Visionary Officer di Accessiway, che attraverso un intervento interattivo ha mostrato tutte le potenzialità dell’accessibilità.
 
“Disability drives innovation” è del resto un concetto a cui si rifanno molte moderne concezioni della progettualità e della costruzione. Angela Glover Blackwell nella sua opera “The Curb-cut Effect” (Stanford Social Innovation Review, 2017) ha spiegato come le innovazioni pensate per persone con disabilità siano apprezzate e richieste anche da un pubblico più vasto e portino benefici a tutta la collettività. Giusto per fare qualche esempio, le rampe pensate per le sedie a rotelle, sono utili per passeggini, valigie, biciclette, mentre i dispositivi di smart home a comando vocale come Siri o Alexa non portano benefici solo a persone con disabilità motorie o visive ma a tutte le persone e sono diventati per questo un servizio di consumo di massa.
 
L’incontro si è concluso con il racconto di una case history di grande impatto, presentata da Petru Capatina, Founder e CEO di WeGlad, e Umberto Andreoletti, Director of Operations Autodromo di Monza. Grazie alla loro collaborazione, l’Autodromo di Monza è il primo autodromo a livello internazionale ad investire sulla mappatura dell'accessibilità. Un esempio di come le grandi opere di costruzione possano puntare sull’innovazione attraverso iniziative di grande impatto e valore per tutta la popolazione.
 
L’incontro, aperto a tutta la filiera, è stato preceduto da una sessione di approfondimento dedicata alle persone di 4Bild e aperta da Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity, con un momento interattivo e poi teorico sui bias, i pregiudizi – spesso inconsapevoli – che orientano le nostre decisioni e che, se non riconosciuti, possono portare a scelte automatiche – e spesso controproducenti - anche nello sviluppo aziendale, così come nella progettazione di mondi.
 
Tra i molti temi affrontati, il workshop interno ha approfondito anche quello della parità di genere nel settore edile e del potenziale di innovazione che una crescita della presenza delle donne anche in ruoli apicali e decisionali porterebbe alla filiera. Un tema molto caro a 4Bild, che ha recentemente ricevuto la Certificazione per la Parità di Genere UNI PDR 125:2022, rilasciata da Bureau Veritas diventando il primo rivenditore multispecializzato in Italia ad aver raggiunto questo importante traguardo.