4 milioni di giovani italiani maledicono quel maledetto 2007...

Il tasso globale della disoccupazione giovanile rimane nel 2012 al suo massimo livello dall`inizio della crisi e non ci si aspetta una diminuzione almeno fino al 2016. Nel 2012 saranno 75 milioni i giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni, un aumento di circa 4 milioni dal 2007.

4 milioni di giovani italiani maledicono quel maledetto 2007...

È quanto afferma l`Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) nel suo rapporto 2012 sulle tendenze mondiali dell`occupazione giovanile, diffuso alla vigilia del Forum globale sull`occupazione giovanile che si terrà a Ginevra dal 23 al 25 maggio, al quale parteciperanno circa 100 giovani attivi nella promozione del lavoro dignitoso. Il tema della disoccupazione giovanile sarà anche all`ordine del giorno della prossima Conferenza internazionale del lavoro dell`Ilo di giugno. Secondo le previsioni contenute nel rapporto, il 12,7% della manodopera globale giovanile rimarrà disoccupata quest`anno, dato rimasto invariato rispetto al picco massimo della crisi raggiunto nel 2009 e leggermente superiore a quello dell`anno passato che si attestava al 12,6%. Il tasso sarebbe anche più elevato se venissero considerati pure quelli che, scoraggiati dalla mancanza di prospettive, abbandonano o posticipano la ricerca di un posto di lavoro. In questo caso, il tasso di disoccupazione giovanile raggiungerebbe il 13,6% nel 2011. Il tasso di disoccupazione subirà un`ulteriore pressione quando i giovani che hanno deciso di prolungare gli studi, a causa delle limitate prospettive occupazionali, entreranno nel mercato del lavoro.

«La crisi della disoccupazione giovanile può essere sconfitta ma solo se la creazione di posti di lavoro per i giovani diventerà una priorità fondamentale nelle strategie e se si aumenteranno in maniera significativa gli investimenti del settore privato», ha dichiarato Josè Manuel Salazar-Xirinachs, direttore esecutivo dell`Ilo. «Questo significa - ha aggiunto - adottare misure di alleggerimento fiscale e altri incentivi per le imprese che assumono giovani; sforzi per ridurre la mancanza di competenze tra i giovani; programmi per favorire l`auto-imprenditorialità che integrino la formazione professionale; orientamento e accesso ai capitali; estensione della protezione sociale per i giovani». Globalmente e nella maggior parte delle regioni, la crisi ha colpito più duramente le giovani donne rispetto ai coetanei maschi. Le differenze sono più evidenti in Africa del Nord, mentre nelle economie sviluppate sono stati colpiti maggiormente i giovani uomini. Molti giovani sono confinati in lavori temporanei, di bassa produttività o altri tipi di lavori che non promettono opportunità migliori. Nelle economie sviluppate, i giovani occupano sempre più posti di lavoro temporanei o a tempo parziale mentre nei paesi in via di sviluppo sono molti quelli che svolgono lavori non remunerati in aziende o imprese familiari informali. I giovani che non hanno un`occupazione e che non studiano sono motivo di grande preoccupazione, in particolare nelle economie sviluppate. Questa categoria costituisce spesso almeno il 10% dei giovani e il loro numero è cresciuto in modo significativo in molti paesi industrializzati.

Benchè alcune regioni abbiano mostrato segnali di ripresa dalla crisi economica, o quantomeno siano riuscite a mitigarne l`impatto, la disoccupazione giovanile è un problema che riguarda tutte le aree geografiche. Nelle economie sviluppate la situazione è anche peggiore di quanto suggerito dal tasso di disoccupazione giovanile del 18% previsto per quest`anno, a causa di una riduzione massiccia della manodopera. Nella Comunità degli Stati indipendenti e nella regione dell`Europa centrale e sud-orientale, nel 2011 il tasso di disoccupazione giovanile è leggermente sceso al 17,6%. Contrariamente alle economie sviluppate, il tasso di attività dei giovani sembra essere aumentato a causa della crisi economica. In Nord Africa, il tasso di disoccupazione giovanile è grave, salito di 5 punti percentuali a seguito della primavera araba, lasciando il 27,9% dei giovani senza un lavoro nel 2011. In Medio Oriente il tasso raggiungeva il 26,5%. In America Latina e Caraibi, il tasso è aumentato rapidamente durante la crisi economica, passando dal 13,7% del 2008 al 15,6% nel 2009. È sceso nuovamente al 14,3% nel 2011 ma non si aspettano altri miglioramenti nel medio termine. Nell`Africa sub-Sahariana, il tasso, all`11,5% nel 2011, è stato relativamente stabile dal 2005. Nel sud-est asiatico e nel Pacifico ha raggiunto il 13,5% nel 2011, un calo dello 0,7% in rapporto al livello del 2008. Anche nell`Asia dell`Est, forse la regione più dinamica dal punto di vista economico, il tasso di disoccupazione era 2,8 volte più elevato per i giovani rispetto agli adulti.

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