34MO RAPPORTO EURISPES. AUMENTANO GLI HIKIKOMORI, L'INDIGENZA, LA PERCEZIONE DI INGIUSTIZIA E LA PAURA.
Redazione, 27 maggio 2022.
Il quadro che emerge dal trentaquattresimo Rapporto EURISPES è quello di un Popolo che ha perso la sua serenità, il suo innato entusiasmo, la sua volontà.
La crisi energetica è in cima alla lista delle "preoccupazioni" con l'87% degli italiani.
Il rischio del conflitto mondiale raccoglie i timori dell'84,3%.
L'emergenza sanitaria, invece, è scivolata al 14,3% nell'elenco delle paure nazionali.
Il fenomeno che si sta affermando è quello della mancanza di entrate o di entrate non sufficienti a coprire il fabbisogno primario.
Quasi un italiano su due, è costretto ad intaccare il risparmio per far fronte alle sue uscite e la percezione diffusa è che ci sarà un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie che, nel 43% dei casi fatica anche a pagare le rate del mutuo.
Il rischio di ricorrere a prestiti usurai si sta espandendo.
Poi c'è l'ascesa del fenomeno degli Hikikomori che coinvolge le persone che hanno un'età compresa tra i 12 e i 23 anni.
Il termine è giapponese e, l'Italia, è seconda, dopo il Giappone, per il numero di casi, in progressiva crescita.
Questi giovani si chiudono al mondo in un isolamento spontaneo, scelgono di Stare in disparte, isolarsi.
Si tratta di un vero disturbo psichiatrico che conduce al ritiro sociale, all'auto-esclusione dal mondo esterno, arrivando perfino ad evitare la luce del sole.
Pare che i giovani hikikomori, spesso, sigillino le loro finestre con carta scura e nastro adesivo!
In Italia, prima del covid, si contavano circa 120.000 casi e questo numero è cresciuto coinvolgendo, purtroppo, anche i bambini.
L'altro fronte caldo è quello della Giustizia.
Giustizia che non c'è, secondo il 65% degli italiani, con solo l'8% che si fida.
La stragrande maggioranza (80,2%) chiede che anche i Giudici siano assoggettati alle regole di responsabilità professionale che gravano su tutti e ne chiede la condanna per errori e per tradimento del ruolo nell'esercizio delle loro funzioni.
La fuga dal contatto sociale, in misura più blanda rispetto agli Hikikomori, coinvolge la gran parte della popolazione che ha smesso di andare al cinema (63,4%), ha smesso di andare a teatro (59%), ha smesso di viaggiare (55,4%), ha smesso di frequentare gli amici (48,3%), ha smesso di andare in palestra e/o in piscina (52,4%).
Questo nuovo atteggiamento di chiusura ha, ovviamente, anche un effetto economico negativo su tutte le attività coinvolte, già piegate dai due anni di ritiri e divieti per pandemia; questo mutato atteggiamento, che si è affermato nonostante le "libertà" riconquistate, ne determina la fine.