Cgia di Mestre: le famiglie italiane sono indebitate per più di 500 mld
L’indebitamento delle famiglie italiane dall’inizio della crisi al 31 dicembre 2012, secondo quanto emerge dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi della Cgia Mestre, è cresciuto del 36,5%, in termini assoluti ha raggiunto 501,58 miliardi di euro.
Tra il 2007 ed il 2012 l’inflazione è aumentata del 11,2%, per indebitamento medio delle famiglie, ci tiene a precisare l’associazione, si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili.
La Cgia stima che l’indebitamento delle famiglie italiane sia pari a 19.387 euro, le province più esposte col sistema bancario sono quelle Lombarde, con importi che superano i 27 mila euro a famiglia, importi decisamente inferiori caratterizzano invece le realtà provinciali meno esposte con il sistema bancario, Vibo Valentia, Enna e Ogliastra tra gli 8.500 e i 9.000 euro di indebitamento a famiglia
`Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati - dice Bortolussi - è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente`. Per la Cgia, tuttavia, si sta diffondendo purtroppo un fenomeno preoccupante : `La maggiore incidenza del debito sul reddito la riscontriamo nelle famiglie economicamente più deboli: è chiaro che con il progressivo aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione del reddito disponibile questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è a escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio`.
L’impressione del segretario della Cgia, Bortolussi, é che le famiglie soprattutto nell’ultimo anno abbiano deciso di saldare i propri creditori ovviamente a scapito della quota di reddito destinata a risparmi e consumi. Questo comportamento di “saldo debiti” potrebbe essere stato determinato dall’insicurezza legata alla crisi economica, dalla paura di un elevamento improvviso dei tassi di interesse e dal timore di perdere il posto di lavoro. Così moltissime persone hanno deciso di concentrare le proprie entrate e una parte notevole dei propri risparmi al pagamento dei debiti, questo atteggiamento sommato agli aumenti delle tasse e al numero di senza lavoro nel 2012 ha portato ad un vero e proprio tracollo nei consumi.
Si tratta del – 4,3%, lontano da quanto era successo negli anni precedenti, +0.1% nel 2011, +1.5% nel 2010 e -1.5% toccato solo nel 2009.